Novecento

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1900-1910 Belle Epoque - l’abbigliamento femminile era caratterizzato dal corsetto, che comprimeva la vita, e dalla crinolina che dava volumetria alla gonna. La ricchezza veniva ostentata attraverso l’abbondanza del tessuto sovrapposto in più strati, la ricercatezza degli accessori, la ridondanza degli effetti decorativi ottenuti con l’applicazione di passamaneria, nastri, cuciture ornamentali, fiocchi, inserti e volant.

1911-1920 I Guerra Mondiale - la guerra impose la semplificazione delle linee, del taglio, delle guarnizioni, imprimendo un’accelerazione a una tendenza che si era manifestata prima del conflitto, nel 1913, con Gabrielle Chanel (1883-1971) che aveva anticipato la mascolinizzazione e la praticità dell’abbigliamento femminile.

1921-1930 Charleston - la tendenza all’accorciamento dell’abito femminile, incominciata nel decennio precedente, giunse al suo culmine a metà degli anni Venti con l’abito corto sopra il ginocchio sostenuto da due sottili spalline, guarnito di perline e di frange. Insieme all’acconciatura alla garçonne, al lungo filo di perle, al bocchino e alle calze, accessorio che acquistò un’importanza mai prima avuta. L'uomo lancia lo stile Gangster.

1931-1940 Fascismo - la retorica del Regime contrappose la donna “anticrisi”, che con le sue forme prosperose simboleggiava il benessere garantito dal Fascismo, al modello di femminilità francese, che prediligeva la donna esile e longilinea. 

1941-1950 Dopo la parentesi bellica, la moda venne influenzata dal Cinema e dalle Star.

1951-1960 Nascita della moda italiana e dello stile Bon Ton.

1961-1970 Lo stile Hippy, le minigonne, la linea a zampa d’elefante.

1971-1980 Il trionfo del prêt-à-porter, il punk, lo stile androgino.